La mia storia d’amore con l’Italia è in crisi. Una visione di un paese razzista, di destra e corrotto affievolisce le mie passioni. Il nostro è un paese dove c'è tepore al posto del freddo, luce al posto del buio, passione al posto di repressione. Negli ultimi anni mi sono interessato alla lingua, all’arte e, ovviamente, alla storia del nostro paese, ma non me la sono fatta raccontare, io me la sono andata a cercare, nascosta. Una storia per libri che non si sarebbero mai venduti.
Rimasi affascinato anche dalla politica. Mi viene in mente la Bologna città moderna impeccabile, attiva e straordinaria della sinistra italiana colta e acuta allo stesso tempo. Non esiste ormai più la combinazione accattivante tra socialismo e stile. Dio mi è testimone che non voglio scaricare tutte le responsabilità su Berlusconi che, nonostante mi ritrovi spesso a scrivere di lui, rimane a me indifferente. E se automatismi sembrano portare l’Italia sempre di più verso una politica controllata e dominata dai media, sostengo che la rete riscatterà la nostra voglia di giustizia e legalità. La storia degli ultimi 150 anni con le sue catastrofi e l'alternanza di governi di destra, può farci pensare che il bel paese non è mai stato quel paradiso liberale di cui si illudono a volte i progressisti europei. Un paese il nostro molto più corrotto, depravato, razzista e anarchico di quanto possiate immaginare. Qual è la mia Italia dunque? Semplice. E' un Italia seria, dignitosa, coraggiosa, un Italia meritevole di rispetto, quel rispetto che nemmeno mezzo secolo di democrazia è riuscita a guadagnarsi. Quando si vuole deconcentrare l'attenzione su qualcosa di sporco basta crearne in successione tante altrettanto sporche. Sveglia dunque si aprano gli occhi dinanzi al totalitarismo che non può che sminuire i singoli pregi di un paese che culturalmente merita di più.
Rimasi affascinato anche dalla politica. Mi viene in mente la Bologna città moderna impeccabile, attiva e straordinaria della sinistra italiana colta e acuta allo stesso tempo. Non esiste ormai più la combinazione accattivante tra socialismo e stile. Dio mi è testimone che non voglio scaricare tutte le responsabilità su Berlusconi che, nonostante mi ritrovi spesso a scrivere di lui, rimane a me indifferente. E se automatismi sembrano portare l’Italia sempre di più verso una politica controllata e dominata dai media, sostengo che la rete riscatterà la nostra voglia di giustizia e legalità. La storia degli ultimi 150 anni con le sue catastrofi e l'alternanza di governi di destra, può farci pensare che il bel paese non è mai stato quel paradiso liberale di cui si illudono a volte i progressisti europei. Un paese il nostro molto più corrotto, depravato, razzista e anarchico di quanto possiate immaginare. Qual è la mia Italia dunque? Semplice. E' un Italia seria, dignitosa, coraggiosa, un Italia meritevole di rispetto, quel rispetto che nemmeno mezzo secolo di democrazia è riuscita a guadagnarsi. Quando si vuole deconcentrare l'attenzione su qualcosa di sporco basta crearne in successione tante altrettanto sporche. Sveglia dunque si aprano gli occhi dinanzi al totalitarismo che non può che sminuire i singoli pregi di un paese che culturalmente merita di più.
Siamo rovinati dunque!!
RispondiEliminaNo a me berlusconi non è indifferente anzi non lo sopporto proprio
RispondiEliminaNon penso che ci si debba abbattre ed entrare in crisi bisogna combatterli politicamente
RispondiEliminama dai totalitarismo?
RispondiEliminaDormi italietta dormi che quando ti sveglierai ti accorgerai che ti hanno levato anche le mutande.
RispondiEliminaottimo articolo.
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