venerdì 5 marzo 2010

La sindone sconsacrata (riflessione postuma)



Vedendo il corpo insanguinato del Presidente del Consiglio ho visto un un uomo che ha subito un incidente, che si è ferito il labbro, che si è fratturato il naso, che sanguina copiosamente. Sicuramente un gesto dissennato, dato l’oggetto usato per ferirlo – un souvenir, il simbolo della sua città di Milano in miniatura. Qualcuno ha voluto violare il corpo del Re, un corpo sacro, che diventa tale attraverso l’investitura del potere, i rituali della vestizione, le cerimonie della proclamazione, il culto che lo circonda. Un investitura che avrebbe ricevuto dal Popolo carica di segni e simboli la sua stessa persona. Tecniche che tendono a rendere giovane il suo corpo come il trapianto dei capelli rendono eterna l'immagine di Silvio, che passa attraverso la politica del proprio corpo. Vita e morte inquietantemente legate in quel gesto folle che ci rivela il lato in ombra che la sacralizzazione quotidiana delle immagini televisive nasconde. Le ferite insistentemente mostrate dal premier arrivano alle persone come sangue da stigmate. Il gesto di Milano compiuto da un folle porta in rasalto la ricerca spasmotica da parte del potere di ciò che risulta essere eternamente sacro. Non ci resta che concordare con chi sostiene che la follia ha sempre metodo, e più di una ragione.

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3 commenti:

  1. berlusconi ferito che si alza in piedi sanguinante dopo l'attentato richiama proprio la sindone. Mostra il dolore al popolo si fa carico delle sofferenze dei cittadini. Sacra sindone e berlusconi mi sembra che centri molto con la politica di questo individuo.

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  2. non ci avevo pensato ma è quello che vuole comunicare ovvero che si fa carico di tutti i problemi di chi soffre. Ecco come li prende per il culo in nanetto.

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  3. il profeta vuole rimanere nella storia e come gesù fa il martire.

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