"...e se automatismi sembrano portare l’Italia sempre di più verso una politica controllata e dominata dai media, sostengo che la rete riscatterà la nostra voglia di giustizia e legalità".
LA RETE NON DIMENTICA ARTICOLO DI MERCOLEDì 4 NOVEMBRE 2009
Privatizzare l'acqua significa quotare la nostra vita in borsa
Siamo di fronte alla vittoria del mercato, della merce, del profitto. Ci resta ormai poco o nulla di comune, vince la politica delle privatizzazioni vince l'interesse. Oggi l’acqua è il bene supremo che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici, sia per l’incremento demografico. Questa è la politica che nuota nel fango! Al senato si discute del l’articolo 23bis del decreto legge 112, di Tremonti approvato dal Governo Berlusconi. Questo articolo prevede che la gestione dei servizi idrici sarà sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. L’acqua potrebbe non essere piu’ un bene pubblico, ma sara’ gestita privatamente da multinazionali internazionali. Quelle stesse multinazionali che attualmente gestiscono le acque minerali. L'acqua dunque è vita, privatizzarla significa mettere la nostra vita nelle mani di persone senza scrupoli, significa quotare la nostra vita in borsa. Chi controlla i bisogni primari, controlla la società e qualcuno vuole questo, il controllo. PDL e PD questo lo sanno bene e lo accettano. L'acqua non è una merce, è un diritto, come respirare, parlare, amare. Siamo fatti di acqua e di sangue. CONTINUA...
bellissimo...complimenti
RispondiEliminala rete è tutt'ora la nostra salvezza. Ma non dimentichiamo che anche grillo prima criticava il computer.
RispondiEliminasi è vero ma comunque le opinioni si maturano e quello che dice ora è sacrosanto.
RispondiEliminasecondo me grillo dice molte stupidagini. Non lasceranno mai il potere e la legge romani ne è oggi la conferma
RispondiEliminaw grillo
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