“Guarda che è vero l’ha detto la televisione” questo urlavano gli italiani del dopo guerra. Questo pensano, senza dirlo, gli italiani del nuovo millennio. Ma la rete ci salverà e a sostenerlo sono gli illuminati della nuova era mediatica che ruota vertiginosamente intorno a internet. La televisione impone canoni e ci rende tutti uguali annullando le differenze, contro tutti i principi democratici lobotomizza le menti. Senza differenze non c’è scambio di cultura non c’è confronto. Dal confronto nascono le idee. Le battaglie televisive tra "politicanti" servano a distogliere le attenzioni dai problemi effettivi e a vendere libri. Oggi il consenso lo si usa per il mantenimento delle poltrone e del potere. Il confronto deve ritornare alle origini e l’eletto deve essere la voce degli elettori che devono ritrovare trasparenza e potere decisionale. La carta stampata serve i partiti e incassa milioni di euro disinformando con notizie di parte. Soldi pubblici. Nulla esce dai giornali che abbia una coerenza o un’attinenza con la realtà, fosse solo per il fatto che essa non può essere la stessa per tutti. La manipolazione sistematica delle notizie serve il padrone che paga i suoi servi prelevando i soldi dalle tasche degli italiani.
La rete rende liberi da questo mal costume e permette l’interazione e lo scambio di idee che sono il sale della democrazia. L’informazione sul web è un bene comune a cui DEVONO AVERE ACCESSO. Qui io sono l’uno e l’altro, informatore e informato, giudice e giudicato, cittadino e politico. Le informazioni in rete sono soggette al giudizio delle persone che rendono una proposta degna di essere chiamata tale. Se non sei attendibile gli utenti affondano ogni tua speranza di prosperità sul web, mentre se la struttura delle tue argomentazione e ben supportata da ulteriori informazioni (links) e dal consenso degli utenti (commenti) il tuo contenuto beneficerà della viralità che la rete per natura contiene.
la televisione ancora oggi forvia le menti bisognerebbe sostenere la cultura fuori dai giornali e dalle tv nelle città nei paesi portare le persone a teatro fare interessare i più giovani alla cultura non hai grandi fratelli
RispondiEliminaw maria de filippi e maurizio costanzo.
RispondiEliminaMa come mai 6 milioni di italiani guardano il grande fratello. Sono tutti stupidi?
RispondiEliminamanco poco
RispondiElimina6 milioni guardano il grande fratello e ti sorprendi? e i 25 milioni che hanno votato il pdl che sono, allora?
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